Spigno Monferrato

È il comune che si spinge più a sud di tutta la provincia di Alessandria fino a lambire i confini con la Liguria e si trova in posizione elevata verso la val Bormida di cui gode il paesaggio.

La documentazione storica relativa a Spigno è piuttosto ricca, ma ancora non esiste un compendio unitario che ne descriva gli eventi nel tempo a partire dai romani per giungere ai Savoia. Certo che ne sono testimonianza i palazzi, le chiese, il castello e le architetture che hanno attraversato i secoli, documentando come il borgo sia stato al centro di centinaia di vicende storiche complesse, spesso violente. Eventi che si sono succeduti dal 1200 fino almeno al 1724, anno durante il quale l’imperatore Carlo VI d’Asburgo cedette il marchesato di Spigno per 350 mila fiorini al Re Vittorio Amedeo II di Savoia. Il marchesato passò infine dal 1789 al 1814 sotto i Francesi per giungere ai nostri giorni con gli avvenimenti storici più recenti.

Il centro storico rispecchia i fasti di molta nobiltà che qui ebbe dimora ed addentrarsi per i vicoli del paese con spirito di scoperta aiuterà ad individuare architetture e particolari di grande interesse.

Pochi sono i ruderi del castello che fu distrutto nel XVII secolo dagli spagnoli e quelli rimasti sono poco visibili se non dal cimitero del paese. Proprio nel luogo occupato dall’originario cimitero del borgo sorge, protetta ed isolata da un muro di pietra con una porta sormontata da un arco cinquecentesco, la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio la cui statua, posta all’ingresso, reca la data del 1592. Dotata di tre navate all’interno troviamo arredi, colonne in pietra, un battistero con acquasantiera e pale dipinte risalenti al tardo cinquecento, mentre gli arredi in legno e le decorazioni in stucco appartengono decisamente alla seconda metà del 1700.

Sempre della fine del 1500 è anche l’oratorio dell’Annunziata, ben restaurato che al suo interno raccogli tele e pale provenienti da chiesa campestri e conventi che erano sparsi nel territorio.

Anche se oggi è residenza privata e quindi non visitabile, vale uno sguardo da fuori l’abbazia di San Quintino, fondata da Anselmo, figlio del Marchese Aleramo nel 991 in seguito alle invasioni Saracene. Bella è soprattutto la passeggiata fuori paese che si compie per raggiungerla. L’Abbazia prosperò per lunghi secoli mantenendo una certa autonomia fino al 1796 quando venne quasi completamente distrutta durante le guerre napoleoniche. Altre vicende storiche la coinvolsero ma l’Abbazia perse sempre più valore e interesse fino a che non venne venduta a privati.

Per raggiungerla bisogna percorre un breve tragitto che porta ad uno splendido ponte medioevale che attraversa il Bormida. È il ponte di San Rocco, meravigliosamente conservato con la caratteristica forma a schiena d’asino, costruito nel 1200 per collegare l’Abbazia alla via Emilia. In pietra arenaria il ponte presenta ancora due garitte che servivano a proteggere il personale che doveva riscuotere il pedaggio.

Spigno passò poi di mano in mano passando dai Paleologi ai marchesi di Monferrato, dai Della Rocchetta ai Valperga fino ai Savoia.

Galleria fotografica