Murisengo è situato nel lato nord-ovest estremo della provincia di Alessandria, in Piemonte, al confine orientale della Valle Cerrina.
La città è conosciuta per aver dato i natali a Luigi Lavazza, fondatore dell’omonimo marchio e dell’industria di caffè diffusa a livello internazionale.
Qui si svolge la fiera del tartufo, che dal 1967 viene tenuta ogni anno a novembre.
Nel comune sono presenti quattro frazioni: San Candido, Corteranzo, Sorina e Casa Battia.
Corteranzo è stato un comune autonomo fino al 1928, anno della sua annessione al comune di Murisengo. Questa località prese il nome dai nobili Ranzo[13] e presenta l’importante Chiesa dedicata a San Luigi Gonzaga all’interno del cimitero, attribuita a Bernardo Vittone.
Le radici di Murisengo affondano nell’antichità, con le prime tracce di insediamenti risalenti all’epoca romana. Nel corso dei secoli, il borgo ha mantenuto intatto il suo patrimonio storico e architettonico, con le sue stradine lastricate, le case in pietra e i monumenti storici che raccontano la sua storia millenaria.
Il paese è ricco di patrimonio culturale, con numerosi luoghi di interesse da esplorare. Tra i principali punti di attrazione vi sono la Chiesa Parrocchiale di San Martino, con il suo campanile romanico, e il Castello di Murisengo, che domina il paesaggio circostante con la sua imponente presenza.
Riguardo il Castello di Murisengo, a celebrarne la storia e l’imponenza è rimasta la grande torre, rimaneggiata (forse ricostruita) nel 1510, data citata in una targa apposta sulla torre e oggi perduta, e ancora nel XIX secolo: la torre è probabilmente la parte più antica dell’edificio, le cui prime attestazioni indirette risalgono al XI e XII secolo, ma che è stato interamente ricostruito a partire dal XVII secolo.
Con la caduta dei Marchesi del Monferrato, il castello subì molti danni e successive ricostruzioni che lo portarono a perdere la sua “forma” primitiva. Il castello appartenne prima ai Radicati di Brozolo, poi alla famiglia Scozia dal 1420 fino al 1883, anno in cui passò al marito di Donna Tarsilla Scozia, Francesco Guasco Gallarati Marchese di Bisio e di Francavilla, oggi identificabili nel paese di Francavilla Bisio.
Dopo un lungo restauro, committente un privato, il castello dalla metà del 2012 è disponibile per visite guidate durante manifestazioni, eventi, mostre e cerimonie. Tra le mura di questo castello, nel 1813 Silvio Pellico scrisse la tragedia Francesca da Rimini.