Montemagno

A poco più di 15 chilometri dal capoluogo astigiano, su un’altura che si estende a nord-est di Asti, sorge il borgo medioevale di Montemagno.

Il nome è noto fin dal 974, ma la storia della cittadina ha origini sicuramente molto più antiche. Come la maggior parte dei borghi e dei paesi del Monferrato anche Montemagno ha attraversato i secoli che l’hanno portata ottimamente conservata fino a noi, come protagonista di battaglie, guerre e assedi. Ora in mano a Federico Barbarossa ora ai marchesi del Monferrato e poi ai signori di Asti, venne rasa al suolo nel 1290. Dopo essere stata ricostruita passa alla potente famiglia dei Turco e poi ai Savoia e ancora di nobile in nobile fino agli anni del risorgimento per arrivare infine ai tempi attuali.

Simbolo del paese e responsabile dello sviluppo urbanistico è sicuramente lo splendido castello oggi privato e di proprietà dei Conti Calvi di Bergolo che, avendo aderito all’iniziativa “Castelli aperti”, concedono la visita in giorni prestabiliti.

La fortezza ha subito nei secoli diversi interventi architettonici che lo hanno trasformato da fortezza a castello a palazzo gentilizio, probabilmente risalente al 981 fu raso al suolo come detto, insieme al borgo, nel 1290 per poi essere ricostruito ed essere teatro di assedi e battaglie. La sua pianta irregolare segue la morfologia del terreno e in alcuni punti le mura sono davvero imponenti per pareggiare i dislivelli naturali, queste presentano merlature ghibelline, cioè a coda di rondine a differenza di quelle Guelfe che appaiono squadrate e torri angolari.

L’aspetto attuale è il risultato dell’ultimo importante intervento, avvenuto all’inizio del 1700, carattere distintivo del castello è la presenza di un cortile interno dalla particolare forma ellittica decorato con leggete a formare un porticato. Notevoli inoltre le finestre ad arco finemente decorate con cordoni di cotto e tufo e fregi e i più recenti balconi.

Il nucleo storico del borgo presenta dodici vicoli evidenziati in numeri romani e disposti a raggiera a confluire nella piazza della chiesa dell’Assunta, la Parrocchiale. Costruita nel 1600 dai Montalero in stile barocco la chiesa, davvero particolare, si affaccia su una coreografica scalinata interrotta da tre terrazze che danno sulla piazza e permettono uno sguardo verso il panorama fatto di colline e vigneti.

Affacciata sulla stessa piazza, lambita dalla scalinata si trova la chiesa della confraternita di San Michele colorata di bianco e di giallo edificata nel XVIII secolo e stretta fra le case.

A Montemagno è bello passeggiare passando in rassegna antichi palazzi dai diversi stili architettonici, retaggio di una storia complessa. È bello il sentiero che gira intorno al castello, abbraccia le mura mostrando il lato nascosto della fortezza e permette la vista di un ampio paesaggio che spazia fra vigne, colline fino all’arco di montagne alpine.

Qui si trova anche un cannocchiale voluto dal comune per scrutare le lontane vette e riconoscere i borghi che occupano la sommità dei colli.

Ben tenute sono poi le case che sorgono sul bastione rivolto verso Ovest dove si trova una vivace locanda il Cadabra esposto al sole fino a tardi nelle serate estive. Qui sotto il grande muraglione si trova un ampio spiazzo dove arriva il mercato ma dove soprattutto si gioca a tamburello. Da ricordare infine poco fuori dal paese la chiesa di San Vittore e Corona risalente al 1345, di lei, immersa nel verde sono rimasti il campanile e parte dell’abside romanico e sempre fuori dal paese a circa 2 km il Santuario della Madonna di Vallino.

Sede di festival musicali estivi, Montemagno è nota per la manifestazione Pane al pane, volta alla valorizzazione del prodotto “pane locale” e monferrino.

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