Poco sotto i 200 metri di altitudine, sulle prime colline del basso Monferrato Casalese sorge Fubine il cui nome deriverebbe dalla produzione artigianale di “fibule” o meglio Fibuline (spille) che qui, anticamente, venivano realizzate.
Il paese sorge su uno sperone di roccia, la famosa arenaria gialla nota come “pietra da cantoni” e dal suo profilo spicca il campanile gotico della chiesa Parrocchiale alto ben 56 metri dal quale si gode, con un notevole colpo d’occhio, la vista dell’intero borgo e il paesaggio vitivinicolo circostante.
Fubine offre diversi spunti di visita, dall’architettura a cielo aperto a quella sicuramente più particolare e affascinante sotterranea, con la presenza di decine e decine di Infernot.
Il borgo, molto ben tenuto è ricco di palazzi antichi, come quello annesso al comune detto Palazzo Pane, settecentesco e finemente affrescato al suo interno.
Ci sono poi le chiese, edificate soprattutto al tempo della peste come quella di Sant’Ignazio, quella dell’Immacolata e la chiesa sconsacrata ed attualmente utilizzata come teatro o spazio espositiva detta del Batù (già chiesa dell’Immacolata).
Fubine è ricco di vicoli e molti di questi portano verso un camminamento panoramico chiamato “lo Spalto”, di fatto quel che resta delle antiche mura che fortificavano la parte alta del borgo a cui si accedeva attraversando l’antico ponte. Questo, tutt’ora esistente, oggi in mattoni, era nel 1500 originariamente costruito in legno in modo da poterlo facilmente abbattere per isolare il castello in caso di invasioni e assedi.
Nome noto a Fubine è quello della famiglia Bricherasio, proprietari del castello, oggi casa di riposo, ma il cui famoso giardino sopraelevato, con piante antiche, è tutt’ora visitabile.
A loro si deve la costruzione della cappella e il monumento funerario dedicato al conte Emanuele Bricherasio cofondatore della FIAT e dell’ACI, realizzato da Leonardo Bistolfi eccellente scultore Casalese esponente del simbolismo italiano, a cui è dedicata gran parte della gipsoteca di Casale Monferrato.
Per addentrarsi invece nella Fubine sotterranea bisognerà rivolgersi all’efficiente ufficio del turismo, sede del primo infernot visitabile e prendere accordi, anche telefonici, per organizzare visite ai più interessanti infernot che sono, naturalmente, per la maggior parte privati. La grande disponibilità dei proprietari facilita in ogni caso le opportunità di ammirare queste strutture ipogee che fanno parte del Patrimonio dell’Umanità.
Uscendo dal paese imboccando la strada che conduce a Cuccaro, si potrà incontrare una Big Bench, quella denominata “Meraviglia” in area naturalmente panoramica.