A quindici chilometri ad ovest di Alessandria sorge Felizzano il cui nome denota subito un’antica origine romana. Il paese è posto in posizione pianeggiante nella valle del Tanaro e sembra dare inizio alla Pianura Padana, conta più di 2000 abitanti.
La sua storia è ben nota e documentata fin dall’anno 880 ed è vivace e estremamente complessa per il gran numero di personaggi, famiglie ed ecclesiastici che la hanno animata.
Data importante dal punto di vista architettonico è quella del 1155 quando Guglielmo V del Monferrato a seguito della distruzione di Asti ad Opera di Federico Barbarossa, fece edificare una cinta muraria difensiva con 12 torrioni. Oggi della fortificazione rimangono alcune mura sul lato ovest del paese, gli spalti, e solo due torrioni a base semi circolare.
Poco più tardi, verso la fine del 1200 fu costruita la splendida torre medioevale la Torre dei Cova, oggi ben conservata che raggiunge un’altezza di ben 26 metri, con uno splendido interno fatto di soffitti a cassettoni, centro nevralgico dell’intero borgo.
Altra data importante è quella del 1454 quando fu istituita una importante via di comunicazione, la Strada Franca che, priva di dazi, consentiva il passaggio delle merci dall’alto al basso Monferrato attraverso Felizzano, verso l’astigiano, il vercellese e la Liguria. I 10 comuni lambiti dalla Strada si sono attualmente riuniti per fare di questa via di comunicazione un percorso escursionistico di 55 km che parte da Altavilla e raggiunge Cassine toccando Gamalero, Carentino, Bergamasco, Oviglio, Masio, Quattordio, Fubine e naturalmente Felizzano.
Luogo di incontro e di passeggio del paese è la piazza Paolo Ercole, quasi sovradimensionata per le proporzioni del borgo, con degli ampi portici prospicienti il comune e l’omonima via con una bella pavimentazione di acciottolato.
Nella cittadina si trovano 4 architetture religiose: San Pietro antecedente forse al 1195, con un originale pavimento in cotto molto ben conservato. La chiesa di Santa Maria della Fonte edificata nel 1300 successivamente ampliata nel 1500 e ancora nel 1800. Al di sotto del suo pavimento pare ci sia una risorgiva di acque fresche. Ricordiamo ancora San Michele e San Pietro dove, nella canonica, sono conservati due importanti dipinti su tavola di fine ‘400-inizio ’500 di Gandolfino da Roreto pittore astigiano tra i maggiori esponenti dell’arte rinascimentale piemontese. Citiamo infine la chiesa di San Rocco, vicino al cimitero appena fuori paese, della fine del XIV secolo, intitolata al Santo dopo la peste bubbonica del 1478. Gli affreschi dell’abside ancora quasi completamente conservati testimoniano l’età medievale della chiesa.