Non sono certe le notizie relative all’antica origine del paese di Cartosio, 700 anime che vivono su un dolce colle poco più alto di 200 metri.
Sembra però accertato che un insediamento in questo luogo ci sia stato in epoca romana: qui infatti è segnato il punto in cui i romani in epoca augustea prelevavano l’acqua dal torrente Erro per portarla, dopo un percorso di 14 km, alla città di Aqui terme, dove infatti sono ben visibili i resti dell’antico acquedotto.
In ogni caso Cartosio nell’anno Mille esisteva come probabilmente dall’anno 1100, la torre che si trova nella piazza del paese. Certamente con funzioni di avvistamento e difesa questa importante struttura costruita con l’arenaria locale e alta poco più di 22 metri, può essere considerata, per la distribuzione degli ambienti interni, disposti nei suoi sette piani, una torre abitazione. La torre ha superato la prova del tempo e subì alcuni danneggiamenti nella parte sommiate durante un assedio nell’anno 1296.
I sette piani erano uniti tramite botole e scale interne e ogni piano, a partire da quello sotterraneo, aveva una diversa funzione: da quella di cisterna per l’acqua di risorgiva a quella di prigione, da quello adibito a magazzino a quello utilizzato come cucina e mensa, poi dormitorio e punto di osservazione.
Un’apertura posta a poco più di 11 metri dal suolo consentiva di passare tramite un ponte levatoio ad un castello adiacente le cui rovine non sono più riconoscibili.
Il paese offre poi una chiesa dedicata a Sant’Andrea, chiesa parrocchiale, edificata nel 1600, a tre navate, più volte modifica nel corso dei secoli.
Nelle borgate adiacenti a Cartosio si trovano 7 chiesette campestri, tutte di epoca seicentesca.
Queste sono state inserite in un itinerario pedonale che è parte del progetto finanziato dal programma di sviluppo rurale.
Il sentiero è il numero 570 da Ortosio a Saquana e con il 569 e 568 costituiscono un itinerario ad anello denominato “antico itinerario a Cartosio tra borghi, natura e chiese campestri” della lunghezza di 8,5 km e fa parte di un più lungo itinerario denominato “Itinerario delle chiese campestri e dei calanchi in Valle Bormida di Spigno ed Erro: gran tour dal territorio Unesco ‘Paesaggi vitivinicoli del Piemonte’ all’Alta Via dei Monti Liguri”.