Bergamasco

Si trova al confine fra la pianura alessandrina e le prime colline del Monferrato, sulla sponda destra del torrente Belbo in un’area naturalistica orgogliosamente incontaminata.

La sua storia è più che millenaria visto i ritrovamenti archeologici di epoca neolitica, ma il borgo è soprattutto testimone di secoli di guerre e rivolte soprattutto in epoca feudale. Originariamente cinta da mura, oggi parte della fortificazione, compreso 2 torri con merlature a coda di rondine in stile ghibellino, sono ancora presenti nel piccolo agglomerato urbano.

Al di fuori delle mura si trova l’antica chiesa di San Pietro del XII secolo, uno dei luoghi di culto più antichi del territorio. Violentemente danneggiata dal tempo e anche dal terremoto del 2000 la chiesetta presenta sulla facciata intonacata un affresco raffigurante San Pietro su una barca, l’interno è ad una sola navata. Scavi archeologici effettuati in loco hanno portato al recupero di numerosi reperti e alla scoperta di molte inumazioni e di un sarcofago romano che si trova oggi nell’atrio del palazzo municipale.

L’edificio più importante è il Palazzo dei Marchesi noto come palazzo Marchionale, edificato nel 1663. Acquistato e restaurato dallo scenografo e pittore Carlo Leva, il palazzo è ora un’abitazione privata e contiene un’interessante collezione di cimeli cinematografici dell’artista che collaborò alla realizzazione di oltre 120 film con registi importanti come Dino Risi, Dario Argento e Sergio Leone. Fra i pezzi di maggior interesse: i disegni per la scenografia del film “Il buono il brutto e il cattivo” e la corazza di ferro di Clint Eastwood indossata nel film “Per un pugno di dollari”. Il palazzo presenta decorazioni e arredi dell’epoca e un gradino interno di 4.390 mq che ospita numerosi alberi secolari. Dopo la morte di Leva nel 2020 il palazzo è aperto al pubblico in occasioni particolari che sono indicate sul sito del Comune.

La gente di Bergamasco è attenta alle tradizioni e alla genuinità dei propri prodotti che qui sono di produzione locale, primo fra tutti il tartufo di cui questa zona è ricca e a cui è dedicata una fiera annuale.

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