Il territorio del comune di Alfiano Natta è situato sul versante meridionale della collina Montebaldo ed è occupato nella parte superiore dal bacino del torrente Versa; Giovanni Giacomo Saletta, nel Settecento, descrive “Alfiano, Sanico e Casarello” “posti nel Monferrato tra li fiumi Po e Tanaro alli confini delli territori di Villadeati, Tonco, Caliano, e Moncalvo”, a cui, attualmente, si aggiungono i comuni confinati di Castelletto Merli, Odalengo Piccolo e Penango.
Riguardo al nome, la forma “Alfianum” che compare nei documenti più antichi rimane inalterata fino al secolo XIV. Nel 1863 al toponimo Alfiano viene aggiunto il nome di Natta, derivante dalla famiglia omonima che a partire dal 1483 ha tenuto in feudo la località.
Alfiano rientra nella diocesi di Casale Monferrato; la chiesa parrocchiale è dedicata a San Marziano.
Il feudo di Alfiano con Sanico e Casarello nel comitato di Monferrato viene infeudato dai Marchesi di Monferrato agli Alfiano Guala. Estinti gli Alfiano, Guglielmo II di Monferrato lo infeuda ad personam a Secondo Visconti (1515) che cede Alfiano e Sanico alla famiglia Natta (1531), estinta nel 1866. Appartenente al Marchesato, poi Ducato del Monferrato, dopo l’annessione agli stati sabaudi, nel 1708, diviene parte della provincia di Casale. Tale assetto si mantiene fino alla caduta dell’antico regime in Piemonte nel 1798. La circoscrizione di Casale nel periodo napoleonico è aggregata senza sostanziali alterazioni ad una circoscrizione avente come capoluogo Alessandria. Si tratta dapprima del dipartimento del Tanaro (1799), e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1801, del dipartimento di Marengo, arrondissement di Casale. L’inquadramento amministrativo di Alfiano Natta non cambia fino alla restaurazione. In seguito Alfiano Natta diviene parte della ricostruita provincia di Casale inclusa nella divisione d’Alessandria, che viene in seguito ridotta a circondario della provincia d’Alessandria nel 1859.
Tra gli aneddoti storici c’è la lite tra la comunità di Alfiano e quella di Odalengo Piccolo per l’attribuzione del terreno boschivo detto “Carpegna”, 1762-1763.