Il borgo si trova nell’Alto Monferrato in posizione elevata in un territorio di grande bellezza naturalistica vicino al luogo dove il torrente Stura si unisce all’Orba, e fa parte del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo.
Davvero poca la distanza che lo separa dalla Liguria tanto da presentare più di una influenza nella tradizione culinaria.
Il nome del villaggio, originariamente Taliolus o Talliolus pare riferirsi all’intensa attività di disboscamento attiva già anticamente per la produzione di legname. La sua storia è nota fin dall’epoca dei Longobardi, è documentata infatti la presenza dei monaci di San Colombiano che risiedevano nella vicina Belforte.
Il 976 è l’anno, come per la maggior parte dei borghi dell’intero territorio monferrino, dell’irruzione nel panorama storico e culturale degli Aleramici ai quali furono concessi i feudi da Ottone I. Tagliolo condivide le vicende storiche del territorio con protagonisti a contendersi il potere: i Malaspina, i Cattaneo, gli Spinola, i Doria, i del Bosco, passando sotto Genova e poi sotto Milano. Dal 1498 Tagliolo fu parte dei possedimenti della famiglia Gentile e dal 1750, dopo il matrimonio fra una Gentile ed un Pinelli, passò ai marchesi Pinelli Gentile i cui discendenti sono attualmente i proprietari del bel castello che domina il paese.
Questo è uno dei meglio conservati del Monferrato e le parti più antiche, come la torre quadrata alta 38 metri, potrebbe risalire all’anno Mille se non prima, quando le torri servivano come punti di osservazione per segnalare la presenza dei Saraceni. Questa in particolare fu rialzata nel XV secolo durante la dominazione genovese. Nel cortile interno ci sono invece ancora le tracce di una torre trecentesca e la presenza di un ponte levatoio. Decorazioni bianche e rosse a spina di pesce corrono lungo tutta la facciata del maniero che ha subito continui adattamenti alle esigenze delle diverse epoche che ha attraversato soprattutto nel XVI, XVII e XVIII secolo.
Il castello, abitato abitualmente dai proprietari, offre saloni e ambienti arredati con mobili d’epoca ed è inserito nell’elenco dei Castelli Aperti del Basso Piemonte, quindi visitabile.
Le antiche cantine infine ospitano gli ottimi vini prodotti dalla famiglia Pinelli Gentile, una tradizione plurisecolare portata avanti con grande passione e dedizione.
I vini di Tagliolo, Dolcetto di Ovada e Cortese del Monferrato, nell’anno 1900 e nel 1937 furono insigniti di medaglia d’oro all’esposizione universale di Parigi.
Intorno al castello c’è un bel gruppo di case antiche immerse nel verde compreso una “bigattiera” il luogo dove erano allevati i bachi da seta, e la chiesa di Santa Maria di fronte all’antico forno pubblico. Nel borgo, che si sviluppa anche in discesa al di là della strada che divide il paese, si trova anche la “Casa del Boia”.
Al di fuori dalla cinta muraria del castello si trova la semplice chiesa di San Nicolò del XVI secolo col campanile costruito interamente in pietra arenaria, all’interno un interessante ex voto relativo ad una grazia ricevuta durante la peste del 1630.
Allontanandoci un po’ si trova l’Oratorio di San Rocco e la chiesa di San Vito, del VI secolo, oggi cappella del cimitero. Nella sede del Comune, frutto di una donazione di un appassionato naturalista, si potrà visitare la collezione ornitologica che conta ben 800 esemplari più qualche mammifero locale.