Dove la Pianura Padana comincia a corrugarsi creando le prime colline dell’Alto Monferrato, lì dove il torrente aurifero Piota si getta nel fiume Orba, si trova il paese di Silvano d’Orba coi suoi 1900 abitanti.
Posto in cima ad una collina offre splendidi panorami verso l’Appennino da una parte e le colline che si perdono nella pianura dall’altra in un paesaggio ricchissimo di vigne.
Qui si producono vini eccellenti come il Dolcetto di Ovada o il Barbera dell’Alto Monferrato, ma questo è soprattutto il paese della grappa che è prodotta con una doppia distillazione in alambicco.
La storia del borgo è antica, probabilmente preromana, ma le testimonianze archeologiche confermano la presenza dell’insediamento sicuramente in epoca romana fin dal I secolo. Romani sono i resti archeologici che si trovano vicino al cimitero, detti “Torrazzi”: sono i ruderi di due antiche torri costruite in pietra che facevano parte di una più ampia fortificazione.
Anche se la costruzione del cimitero distrusse molti reperti, molti sono giunti a noi documentando l’attività del borgo e l’inclusione del forte in quello che viene chiamato “Limes Bizantino” cioè una linea fortificata che si allungava per gran parte del territorio come una linea di confine contro possibili invasori. La posizione di questa fortificazione alla confluenza dei due fiumi auriferi confermerebbe la presenza della città di Rondinaria che la tradizione considera essere nata come centro di raccolta dell’oro. La città, probabilmente distrutta dai saraceni nel 935, sembra dimenticata e di lei nessuna testimonianza o nota posteriore al 1500.
Proprio le invasioni saracene costrinsero molti abitanti della pianura a spingersi sulle colline ed edificare nuovi borghi dotati di castelli e cinte murarie e fra questi anche Silvano.
Il borgo nasce della fusione di due piccoli villaggi posti uno di fronte all’altro dotati entrambi di fortificazioni, alla distruzione di uno dei due la popolazione si riunì attorno al grande castello rimasto e Silvano venne distinta in “Villa superiore” e “Villa inferiore”, nel 1446. Da allora il paese seguì le vicende storiche dell’intero territorio monferrino. Il Castello, chiamato di Adorno, domina il villaggio fin dal 1492, i lavori di costruzione iniziarono nel 1446, l’aspetto è davvero imponente con una base quadrangolare con 4 torri merlate. Costruito totalmente in pietra, l’ingresso si trova sul lato sud ed è protetto dalle due torri più grandi, il palazzo ha tre piani con un cortile centrale e offre su due lati un bel porticato. Ottimo lo stato di conservazione, mantiene all’interno gli arredi originali ma purtroppo non è visitabile.
Ai piedi della fortezza si trova la chiesa di San Pietro del XV secolo a pianta a croce latina presenta una unica navata, fu rimaneggiata nel XVII secolo, l’interno ben decorato presenta affreschi del prolifico pittore Ivaldi detto il Muto e un bell’altare maggiore. La chiesa principale e parrocchiale è quella settecentesca di San Sebastiano.
Altri edifici religiosi nei pressi del borgo sono la Pieve di Santa Maria della Neve del VI secolo e la chiesa di San Pancrazio in posizione elevata sul colle che risale al XII secolo.
Del secondo castello, quello appartenuto ai del Bosco, si trovano solo i ruderi.
A Silvano si produce un’ottima grappa tanto che il villaggio viene chiamato “Borgo della Grappa” alla quale sono dedicate due feste: a ottobre “la festa della grappa” e a novembre l’evento “Distilleria aperta”.
La posizione di Silvano ed il contesto naturalistico fanno sì che da qui partano molte escursioni e trekking che sono ben descritti nella “Guida di Silvano d’Orba” redatta dall’Associazione Culturale Silvanese “Ir Bàgiu” ed edita dall’Accademia Urbense di Ovada.