Conosciuta fino al 1916 col nome di Sezzè, sorge sulla destra idrografica del fiume Bormida nella pianura alessandrina.
Di origini antichissime, pare che il primitivo nucleo storico dell’abitato fosse sorto nel 109 a.C. come stazione di posta per la neonata via che conduceva da Piacenza ad Albenga passando per Tortona, Acqui Terme e Vado Ligure.
La strada voluta dal censore Marco Emilio Scauro è nota quindi come via Amelia Scauri.
Questo è considerato il luogo di nascita di Aleramo di Monferrato, datato 934, fondatore dell’omonimo territorio, come riportato sul cartello all’ingresso del paese. Qui si trova il Centro di ricerche aleramiche con collegata la biblioteca Aleramica. Testimone di numerose vicende storiche la città già nel 1200 si reggeva come comune, con un sindaco e due consoli, dopo alterne vicende nel 1707 passò ai visconti del ducato di Milano e, dopo la battaglia di Marengo del 1800, passò sotto la dominazione francese. Nel 1814 Vittorio Emanuele tornò a regnare in Piemonte.
Uno dei monumenti più importanti dell’arte romanica si trova proprio qui, si tratta della chiesa di Santa Giustina fondata dal re longobardo Liutprando e la regina Teodolinda nel 772, divenuta poi nel XI secolo abbazia benedettina, piuttosto severa nella sua caratteristica architettura. L’interno a tre navate è ampio e offre affreschi del XIV e XV secolo, bella anche l’antica cripta dell’epoca originaria con leggere colonnine a dividere lo spazio.
Molto antica ma purtroppo non in buone condizioni è la chiesa di Santo Stefano conosciuta anche come Santa Maria di Banno, dall’omonimo antico monastero al quale era collegata. Essa risale al 1100, oggi presenta affreschi del ‘300, del ‘400 e del ‘500 molto rimaneggiati e rovinati. Particolare è poi la chiesa parrocchiale che appare monumentale, del 1897 su progetto dell’ingegner Giuseppe Gualandi, uno dei maggiori esponenti del neo gotico italiano.