Situato nel basso Monferrato fra Casale Monferrato ed Alessandria, il borgo ha subito dal 1911 in poco più di cento anni uno spopolamento del 75%, ora il trend, come in tutto il Monferrato, sta invertendo la rotta e oggi gli abitanti sono poco meno di 400.
Il nucleo originario del paese è di epoca longobarda e si è sviluppato con la classica struttura a ricetto, all’interno delle mura difensive e solitamente, intorno al castello. Nel 1164 Federico Barbarossa pose fine alle dispute territoriali consegnando Sala ai marchesi di Monferrato per poi passare, secoli dopo, ad un “consorzio” di famiglie nobili.
Fra il ‘600 e il ’700 il paese ed il suo territorio, già noto per la produzione di ottimi vini, passò di mano ripetutamente fra spagnoli e francesi fino all’avvento dei Savoia. Il paese si trova all’interno del lungo circuito dedicato alla visita delle famose cantine scavate a mano nell’arenaria, la pietra da cantoni, i famosi Infernot, ed uno di questi, aperto al pubblico, si trova al di sotto della quattrocentesca chiesa di San Francesco e fu scavato dai frati nella prima metà del 1800.
La chiesa, o meglio l’Oratorio, si trova in posizione elevata rispetto al paese e qui erano solito rifugiarsi gli abitanti del borgo durante le numerose invasioni e scorribande. Orsola Caccia, figlia del Moncalvo, il famoso pittore monferrino, ha realizzato una tela che è ancora qui, ben conservata. Proprio del Moncalvo invece sono tre tele, splendidamente illuminate, che si trovano nella chiesa di San Giacomo, costruita nel XVI secolo e che si trova nel centro del paese.
All’interno di quell’elemento architettonico a forma di baldacchino, tecnicamente chiamato ciborio, che si trova sopra l’altare, è conservato un reliquiario con all’interno un prezioso frammento della croce di Cristo, anche in questo caso esiste un termine tecnico per questo specifico tipo di reliquiario, la “stauroteca”.
Fuori dal paese si trova infine la chiesetta di San Grato edificata nella seconda metà del ‘600 come ex voto in seguito alla pestilenza che colpì l’intero territorio. Curiosa è poi la presenza della casa museo dedicata a Nanni Ricordi che scelse questo luogo come “buen retiro” e che qui morì nel 2012.
Nel palazzo che ospita il municipio infine si trova una vera curiosità, si tratta di una vecchia ghiacciaia, scavata in profondità e con un alto soffitto a volta, al di sopra del quale pare ci fosse un macellaio, fu costruita nel 1861-62 in concomitanza con la costruzione dello stesso palazzo. Restaurata recentemente è aperta al pubblico.
Da ricordare infine a Sala la presenza di una Big Bench.