È un paese di poco più di 500 abitanti, in provincia di Alessandria ma al confine con quella di Savona e con questa condivide alcune forme dialettali e la sua lunga storia.
Pareto dista una trentina di km dal mare e la sua posizione geografica al limitare fra le terre liguri e quelle piemontesi e padane le hanno conferito una certa importanza strategica in epoca medioevale prima e rinascimentale poi, fa parte dell’unione dei comuni Suol d’Aleremo.
Sull’origine linguistica del nome e quindi sul suo significato non si è ancora fatta chiarezza, noi appoggiamo l’origine indoeuropea che indica come significato di Pareto, “borgo che sorge su una collina”.
La storia del borgo, o almeno quella documentata, inizia nel 991 e per i secoli successivi il paese è protagonista di passaggi di proprietà dai marchesi di Aleramo a tutta una serie di famiglie nobili e marchesi che riempiono un lungo elenco.
Ogni signoria ha le sue battaglie e i suoi intrighi, nel panorama storico troviamo anche Genova che per molto tempo tentò di impadronirsi del paese cosa che infine accadde. Il castello di Pareto fu baluardo difensivo spesso invinto, come durante l’assedio durato 2 mesi nel 1394 ad opera del duca d’Orlean contro i Genovesi che consideravano la fortezza come una dei 16 fortilizi più importanti della Repubblica.
Secoli dopo il castello seguì le sorti di altre fortezze distribuite sul territorio monferrino venendo anch’esso distrutto dagli spagnoli nel 1638. Il Castello che domina il borgo costruito probabilmente nell’anno 1000 ha subito come altri molte modifiche, rimaneggiamenti e interventi che lo rendono più simile ad un importante palazzetto nobile ed oggi è residenza privata. Il castello è circondato da un bel parco e racchiude all’interno altre proprietà, la vista spazia a 360 gradi e l’interno conta 36 locali, 2 cucine, 12 stanze, 5 bagni, vari salotti con camini, grandi soffitte, ampie cantine con archi a volta in pietra.
Sempre in posizione sopraelevata dominante il ricetto medioevale si trova la chiesa parrocchiale di San Pietro del 1634, la cui facciata però è frutto di un restauro “barocco” avvenuto 100 anni esatti dopo. La chiesa è piuttosto imponente.