Ozzano Monferrato

Dal 2017 Ozzano Monferrato è Bandiera arancione del Touring Club italiano: il riconoscimento è dato alle località italiane che si trovano nell’entroterra per peculiari qualità architettoniche, culturali, storiche e di accoglienza, l’omologo delle Bandiere blu per le località marittime.

A dare il benvenuto in paese, che si trova su un colle, sulla strada che da Asti porta a Casale, è un cartello stradale vecchio di 100 anni e ancora ben conservato. Il borgo è immerso fra le vigne: qui si producono Grignolino, Barbera e Freisa, ci sono poi i noccioleti e le coltivazioni di grano, mais e ortaggi vari che sostengono ampiamente l’economia agricola del paese. Economia che per più di un secolo invece, dal 1860, è stata trainata dall’industria del cemento: qui infatti nel sottosuolo delle colline si trova un calcare marnoso, una roccia antica, che opportunamente cotta in fornaci sta alla base della produzione del cemento e della calce. Ozzano fu fra i paesi che più si dedicarono a questa attività, nel 1910 metà della produzione nazionale di cemento di alta qualità proveniva da qui e gli agricoltori si trasformarono in minatori. Furono così costruiti grandi stabilimenti i cui resti oggi rappresentano, insieme al Mi-CeM, il Museo dei Minatori e del Cemento del Monferrato Casalese, simulacri di archeologia industriale particolarmente affascinanti e molto visitati dal pubblico.

Davvero spettacolari sono le sei ciminiere costruite in mattoni che facevano parte dello stabilimento Milanese e Azzi.

Non possono non fare venire alla mente la Battersea Power Station immortalata sulla copertina dell’LP dei Pink Floyd, Animals. Per la loro suggestione sono state anche utilizzate come sfondo dai Maneskin, il gruppo rock italiano, durante il loro video “Le parole lontane”.

Anche Ozzano condivide con gli altri borghi del territorio un’origine antica con una storia medievale e poi rinascimentale, piuttosto movimentata, che ha lasciato testimonianze architettoniche quasi per ogni epoca. Sulla cima del colle troviamo il castello e una torre, oggi privato, della famiglia Visconti, le cui fondamenta risalgono probabilmente all’anno 1000. Dopo essere stato ricostruito e ampliato più volte nel corso dei secoli, ha perso l’aspetto di fortezza in favore di una più gentile architettura abitativa che alla bisogna può comunque fungere da baluardo difensivo.

Sempre in posizione elevata sorge la chiesa di San Salvatore costruita probabilmente nel 1300, tardo gotica, edificata in mattoni con il campanile staccato dalla chiesa. L’interno è a tre navate divise da grandi colonne rotonde che sostengono le volte, il soffitto della navata centrale è a botte, tutte sono decorate da splendidi e pregevoli affreschi risalenti alla fine del’400, inizio ‘500. La chiesa è colma di pitture di epoche diverse, di decorazioni e sculture che la rendono davvero preziosa. All’esterno, sul sagrato una decorazione a tema geometrico fatta con ciottoli di fiume arrotondati. Nel borgo si trova poi un raro edificio “civile” tardo gotico risalente alla fine del 1400 è la Casa Bonaria – Simonetti. Dello stesso periodo e anche risalenti al ‘500 sono invece le tracce delle antiche mura erette a difesa del nucleo medioevale. Lo stile Barocco è invece visibile nel rifacimento della chiesa di S. M. Assunta poco al di fuori del nucleo storico, ottocenteschi sono alcuni palazzi, come quello di villa Braccio, la Casa Massa e i giardini, come quelli di Villa Barbano e dello stesso castello dove si trova un cedro del libano pluricentenario. Liberty è invece una villa che si trova in via Santa Maria.

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