Molare si trova in collina ad una quota poco superiore ai 200 metri, ma il territorio del suo comune si spinge oltre gli 800 metri fra i boschi in un ambiente piuttosto selvaggio e incontaminato.
L’origine del borgo è molto antica, si pensa che fossero le tribù liguri degli Stazielli i primi stabili abitanti ma questi nel II secolo a.C. furono decimati ed infine romanizzati dall’Impero.
I romani a loro volta tra il VI e VII secolo furono sconfitti dai Longobardi la cui dominazione arrivò fino al termine dell’800, epoca di Carlo Magno. In seguito la storia di Molare segue le vicende dell’intero territorio monferrino, con gli Aleramici, i marchesi del Bosco e i Malaspina con la figura dominante di Isnadro morto nel 1331. I Malaspina regnarono ancora per oltre 130 anni dopodiché subentrarono i Palleggi e poi iniziarono le guerre con protagonisti i francesi, gli spagnoli, gli Asburgo e la Lega italiana fino al 1530 quando a governare sul territorio fino al primo decennio del 1700 furono i Gonzaga di Mantova. Ma questi due secoli furono anch’essi di guerre e sofferenze in una parte di Monferrato considerata terra di confine con Molare al centro di occupazioni e assedi.
Dopo un periodo di relativa tranquillità sotto i Savoia le guerre contro francesi e genovesi portarono nuova devastazione nel paese. Dopo Napoleone ed il ritorno dei Savoia Molare cominciò a crescere seguendo comunque le vicende storiche dell’Italia intera. Il paese ha ancora un impianto urbanistico piuttosto medioevale in stile ligure.
Il castello edificato originariamente nel 1200 dai Malaspina insieme alla cinta muraria, fu poi modificato e nella seconda metà del 1500, ormai in possesso dei Gajoli divenne una “casa-Forte”. Nel XVII e XVIII secolo subì notevoli trasformazioni interne, con la creazione di un giardino con alberi ora secolari, fu creato un grande scalone, un salone di rappresentanza e la ristrutturazione di altri ambienti ora rivisti in stile Rococò. Ancora abitato dai Gasoli il castello subì nuove modifiche a partire dal 1800, alcune camere furono affrescate da Pietro Ivaldi detto “il Muto” le cui opere si incontrano spesso nelle chiese decorate in quell’epoca. Modifiche furono operate anche sulla parte esterna, le torri sopraelevate e coperte, facendo scomparire la merlatura. L’edificio più antico di Molare è un edificio religioso, la Pieve di Santa Maria di Campale, fu la prima parrocchiale del paese e risale al XIII secolo. Preromanica, con una semplice facciata a capanna ed un piccolo campanile a vela, presenta un particolare abside quadrangolare costruito con pietre e mattoni. All’interno il pavimento è in cotto, il soffitto a capriate e le pareti sono decorate con affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi, la Pieve si trova nel recinto cimiteriale, nella parte più bassa del borgo.
In centro paese invece si trova la chiesa di N.S. della Pieve del 1702, ma consacrata un secolo più tardi.
Per quanto riguarda gli edifici “civili” spicca senza dubbio il palazzo Tornielli dalla caratteristica facciata neoclassica costruito dal conte Tornielli nel 1834 ed ancora abitato dalla famiglia. Scale monumentali, saloni affrescati, vetri e arredi d’epoca oltre che un giardino d’inverno esterno rendono il palazzo una location per eventi e manifestazioni ed è questa la sua funzione odierna.
Data la vicinanza con la Liguria, Molare, con la regione marittima condivide una curiosa sagra, quella del lancio dello stoccafisso, un gioco a squadre in cui vince quella che, lanciando uno stoccafisso, fa compiere al “pesce” un percorso predefinito nel minor tempo e con minor lanci possibili. Nei dintorni di Molare infine, un’escursione porta alla famosa diga di Molare, una grande opera immersa nella natura che lega il suo nome ad una tragedia avvenuta nel 1935 allorché una diga secondaria, a seguito di uno smottamento, fece defluire le acque del lago artificiale in maniera improvvisa e violenta. L’inondazione provocò la morte di 111 persone.