Il paese, probabilmente già esistente in epoca romana, si trova nella valle dell’Erro quasi alla confluenza del fiume Bormida.
Il torrente Erro e la sua valle sono un luogo naturalisticamente incontaminato, le sue acque sono trasparenti e scorrono su un letto di pietre lisce e colorate mentre sulle rive si è sviluppata una bella vegetazione fatta anche di alberi secolari di alto fusto. Ideale ritrovo estivo dove è possibile fare il bagno.
Il borgo si sviluppa in due nuclei, uno dal lato del castello che sorge su una rocca, l’altro proprio di fronte alla fortezza separati solo dalla strada.
Il castello di Melazzo è uno dei più belli del territorio, il complesso fortificato occupa 7000 metri quadrati, ma la maggior parte dello spazio delimitato da imponenti bastioni, è occupato dal parco, ben 6100 metri quadrati.
Uno spettacolare giardino sopraelevato ricco di alberi secolari d’alto fusto che sporgono dalle mura e delimitano le piazze d’armi e i cortili. I rimanenti 1000 metri quadrati scarsi rappresentano la parte abitativa del castello, con le sue 35 stanze, saloni e segrete. Del castello si hanno notizie fin dall’anno Mille e da quell’epoca ha rivestito un importante ruolo strategico per secoli, la sua posizione era soprattutto importante per la via di comunicazione che univa il territorio a Savona.
Oltre alle innumerevoli vicende storiche in cui Melazzo ed il suo castello, detto Castello Gandolfi, è stato coinvolto spesso da protagonista, qui nacque nel 1004, il conte Guido che nel 1034 divenne Vescovo di Acqui e dopo la sua morte avvenuta nel 1070 fu proclamato santo e protettore della città. Qui inoltre soggiornò dal 1330 per tre anni Re Edoardo II Plantageneto, scampato al tentativo di omicidio da parte della moglie Isabella di Francia e poi deposto dal figlio.
Nonostante molteplici rifacimenti con modifiche settecentesche relative ai saloni interni, il castello mantiene il suo fascino di imponente fortezza medioevale oggi residenza privata.
La chiesa parrocchiale è dedicata a San Bartolomeo, dalla classica facciata in mattoni è stata costruita nel 1757.
All’interno un bell’organo, un dipinto del Moncalvo e una serie di arredi e sculture lignee di notevole pregio.
Affiancato alla chiesa si trova l’oratorio di san Pietro Martire, che risale alla metà del 1500, altri edifici religiosi si trovano a poca distanza dal paese. In località Quartino a meno di due chilometri dal centro del borgo si trova l’imponente complesso architettonico noto come Villa Scati i cui lavori di costruzione iniziarono verso la fine del 1600.
Due secoli più tardi la villa all’epoca di proprietà del conte Vittorio Emanuele Scati iniziò i lavori di ampliamento avvalendosi di Giovanni Certi, noto per il progetto della Bollente ad Acqui Terme e del Grand Hotel “Nuove Terme”.
A inizio ‘900 la villa assume l’aspetto attuale ed il prestigio della famiglia convogliò qui numerosi ospiti illustri fra i quali Silvio Pellico, Guglielmo Marconi e membri della famiglia Savoia dato che la contessa Scati fu anche dama di compagnia della Regina Maria Adelaide.
Oggi dopo impegnativi lavori di restauro la residenza è divenuta una apprezzata struttura ricettiva per eventi e cerimonie. A poco meno di 5 km da Melazzo, nella frazione di Arzello, immerso nella vegetazione, si trova un antico castello, o meglio i ruderi di un maniero dalla particolare forma ottagonale e ornato da quatto torri, è soprannominato la “tinazza” per la somiglianza con una tinozza per riporre l’uva da vino.
Costruito nel 1400 in cima al colle di Montecrescente il castello dall’omonimo nome è ora in stato di abbandono anche se raggiungibile e con qualche accortezza visitabile. Il sito è sicuramente affascinante e pare abbia ospitato a più riprese ed anche in tempi recenti riunioni di appassionati di esoterismo.
Per gli interessati alla storia recente infine, nei pressi di Melazzo ebbe luogo un famoso scontro a fuoco fra le neonate Brigate Rosse e i Carabinieri durante l’azione che portò alla liberazione di Vittorio Vallarino Gancia rapito dai terroristi.
Una pagina dell’Italia degli anni di piombo ancora viva dal 1975 che ancora non ha trovato tutte le risposte.