Posizione geografica strategica quella di Masio, al confine fra Alto e Basso Monferrato, alla stessa distanza fra Asti ed Alessandria, sulla riva destra del fiume Tanaro. Questo ha da sempre significato essere frequentata dalle genti che transitavano sul fiume e quindi partecipare a molteplici scambi commerciali. Di antica origine, il paese oggi abitato da 1400 persone, è stato teatro fin dal 900 di una lunghissima e documentata serie di importanti avvenimenti storici e culturali culminati nel 1650 con la distruzione da parte dei francesi dell’intero paese.
Rapidamente ricostruito, rifiorì nei secoli successivi con l’avvicendarsi al potere da parte di famiglie di nobili origini.
L’antica torre risalente al XIII secolo, con i suoi 27 metri di altezza è l’elemento caratterizzante dell’abitato di Masio.
Nei sette piani che portano alla terrazza panoramica, con vista sul Tanaro, dal 2013 è stato allestito un pregevolissimo e moderno museo chiamato “La Torre e il Fiume”, un percorso attraverso la storia della Torre, del paese e del Territorio. Documenti antichi, elaborazioni grafiche in 3D accompagnano il visitatore alla scoperta non solo di questa torre, ma anche di quelle sparse sull’intero territorio.
Sono così illustrati i metodi costruttivi, l’evoluzione architettonica di queste strutture, le strategie difensive, quelle relative agli assedi e molti altri interessanti spunti per raccontare anche la storia del fiume e gli aspetti della vita sulle sue rive.
Antica, probabilmente risalente all’anno mille, è la chiesa dei santi Maria e Dalmazzo, di aspetto romanico con rifacimenti gotici. Nel 1223 fu il luogo scelto per firmare la pace fra Asti, Alessandria e Alba. Fatta in mattoni presenta un rosone centrale e due piccoli laterali in corrispondenza delle tre navate. All’interno tre altari, il soffitto a volta con le pareti intonacate. Più volte restaurata nel corso dei secoli appare oggi in ottime condizioni.
Anche la chiesa di S.M. Maddalena è stata recentemente restaurata, compreso il bell’altare in gesso policromo.
Pregevole il settecentesco palazzo costruito dai Conti Baiveri. Nell’area del comune di Masio sorge il bel castello di Redabue, privato ed utilizzato per eventi, matrimoni, mostre e quant’altro. Il castello è una residenza di proprietà della famiglia Doria Lamba e risale probabilmente al XIII secolo.
Ristrutturato completamente agli inizi del 1800, il castello offre saloni affrescati, ampi spazi, camere, una galleria quadreria, una sala da biliardo, un giardino e un parco di oltre 10 ettari con alberi secolari di alto fusto come querce, cedri del libano, aceri e olmi.
Masio infine conserva la tradizione dei “Subrich”, il suo piatto tipico, delle frittelle salate a base di erbe primaverili e la sua ricetta vecchia di secoli è tramandata per via orale.
Di probabile origine francese, “sur briques” scaldate sui mattoni, le frittelle andrebbero cotte sulla pietra, un composto fatto di erbe varie fra cui gli spinaci, il tarassaco, le cime di luppolo e naturalmente gli asparagi, prodotto principale del paese.
La ricetta ha ottenuto la denominazione De.CO., marchio concesso per prodotti non prettamente commerciali ma con un evidente retaggio culturale e tradizionale.