Sono poco più di mille le persone che vivono nel borgo di Gabiano, alcuni nella parte alta del paese che si arrampica su una collina a quota 300 metri e dominata dal Castello medioevale, altri nella parte bassa, più recente che si sviluppa intorno alla grande chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo. Fondata nell’anno mille la chiesa subì una ricostruzione nel XVII secolo e ulteriori interventi nell’ 800, presenta una navata unica, una facciata neoclassica ed un campanile gotico risalente alla pieve romanica originaria.
La parte alta del borgo presenta un tipico sviluppo urbanistico medioevale detto “ricetto”, di fatto un insieme di case, palazzi e chiese circondate da mura e torri strette intorno al castello, a formare una struttura fortificata di grande efficacia.
Il palazzo del Comune si discosta dallo stile del borgo ed il suo piazzale è il luogo ideale per osservare il panorama fatto principalmente di vigneti, scorgendo, in lontananza, la pianura fino al Po.
Ma è sicuramente il castello il protagonista dell’intero borgo la cui costruzione potrebbe essere anche antecedente all’VIII secolo, esso è stato teatro di innumerevoli vicende politiche che hanno portato a guerre, saccheggi, e sanguinosi assedi. Federico Barbarossa dopo la distruzione di Asti lo dona al Marchese Guglielmo II di Monferrato, ma passerà di mano in mano, dai Montiglio ai Gonzaga e poi al Duca Ferdinando di Mantova che lo cedette per pagare ingenti debiti ad Agostino Durazzo Pallavicini che divenne così il Marchese di Gabiano. I discendenti del Marchese nel 1907 iniziano un accurato intervento di restauro, affidando il progetto ad un noto architetto ed i lavori terminano nel 1935 con il recupero, in maniera filologicamente corretta, del maniero, dei suoi interni, arredi, decorazioni e affreschi compresi, e dell’intero borgo circostante. Importante è anche il parco che circonda la proprietà che propone al suo interno un raro labirinto piemontese, monumento storico, le cui linee ordinate contrastano con la naturalezza del resto del Parco. Il labirinto fu creato negli anni 30 del ‘900 ed è amorevolmente curato e preservato ed aperto ai visitatori o agli ospiti del castello, che dedica alcune aree alla ricettività turistica. Da non dimenticare poi che gli attuali discendenti, Giacomo Adorno Giustiniani insieme alla moglie e ai figli, oltre a continuare l’opera di conservazione del castello con frequenti interventi, perseverano nella pluricentenaria attività vinicola, apportando alla produzione le innovazioni tecnologiche oggi disponibili.