“Terra ricca di risorgive”: questo il significato del nome di questo borgo, un luogo particolarmente ricco di acque di sorgente che andavano ad alimentare piccoli corsi d’acqua, paludi e perfino un lago nella Valle del Rodiano nonché lavatoi, uno dei quali del 1687 è ancora visibile in paese.
Ora questa ricchezza si è ridotta di molto ma il toponimo è rimasto ormai da secoli.
Pare che i primi insediamenti stabili nella zona risalgano al IV e V secolo d.C. quando le popolazioni delle pianure si spostarono sulle colline spinti dalle continue incursioni dei barbari prima e dei saraceni dopo.
Come per la maggior parte dei borghi di questa zona, anche per Fontanile le prime documentazioni storiche appaiono nei primi anni dell’anno Mille. Da allora il paese, protetto da due ordini di mura difensive ai cui vertici erano poste 4 alte torri, da un fossato con ponti levatoi di accesso e da un palazzo fortificato, ha intrapreso il suo lungo percorso storico condividendo le vicende del territorio monferrino e piemontese.
Furono i secoli dal ‘300 al ‘600 i più ricchi di avvenimenti con l’avvicendarsi di nobili famiglie e l’ottenimento di una certa autonomia retta da specifici Statuti.
Delle vestigia medioevali è rimasta una delle quattro torri, quella degli Ansaldi, due le porte di accesso al borgo: la Porta Maestra e la Porta Ottoniana.
Il profilo del borgo da qualsiasi lato si provenga o si guardi è dominato dalla sagoma della grande cupola alta ben 52 metri della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista.
Una grande chiesa in stile eclettico, neogotico, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1898 sulle rovine di un precedente edificio religioso da cui provengono un portale, parte dell’abside, un portone in legno ed il campanile.
Da ricordare alcune chiese campestri che fanno parte del territorio del comune, come le chiesette di San Sebastiano e San Rocco. Dal 2015 il paese è teatro di una iniziativa artistica e culturale di grande effetto ed interesse. Sui muri delle case, in particolari location sono state dipinte dal talentuoso artista Luigi Amerio, scene di vita quotidiana che raccontano la storia del paese.
L’iniziativa chiamata “I muri raccontano” sta impreziosendo il borgo di pitture che evocano atmosfere lontane che, con ricchezza di particolari, accompagnano il visitatore alla scoperta di un passato non troppo lontano nel tempo che è piacevole ricordare. Il progetto è in continuo divenire. Ricordiamo inoltre che nei pressi di Fontanile si trova la Big Bench Verde Acqua n. 25.