Teatro di alterne vicende storiche documentate da prima dell’anno Mille, Cella Monte si trova in posizione leggermente rilevata a non più di 250 metri di quota e occupa come molte decine dei comuni monferrini la cima di un colle.
La storia è evidente nel piccolo centro urbano, nei vicoli e nelle dimore, soprattutto nel Palazzo Volta, il cui restauro ha portato alla luce uno straordinario loggiato del ‘400, nascosto per secoli da una anonima facciata settecentesca. Ma sono le pietre stesse, con le quali sono costruite le case, ricche di fossili e impronte, a raccontare un passato geologico ormai lontano e difficilmente immaginabile.
Di un certo interesse è anche il palazzo Comunale dove, sulle pietre squadrate col quale è stato costruito si trovano numerosi “graffiti” risalenti almeno al 1600. Fra gli edifici religiosi troviamo la parrocchiale intitolata ai Santi Quirico e Giulitta, consacrata nel 1633, la chiesa di Sant’Antonio Abate anteriore al 1550 e la chiesetta di San Quirico, di epoca romanica.
Questa a semplice pianta rettangolare con un’abside semicircolare è costruita in mattoni e pietra da cantoni è stato probabilmente il primo edificio religioso del paese.
Ma Cella Monte è famoso per il gran numero di Infernot, le famose cantine scavate nell’arenaria, la pietra da cantoni, che nasconde nel suo sottosuolo.
Cantine utilizzate in epoche passate per riporre il vino e i prodotti della terra, a temperatura e umidità ideali e costanti e mai abbandonate. Qui si trova l’ecomuseo della Pietra da Cantoni, che racconta la storia, l’utilizzo e la riscoperta; questo è il luogo ideale per iniziare un itinerario di scoperta nel mondo sotterraneo degli Infernot.
Cella Monte ha partecipato al Festival dedicato ai più bei borghi italiani ottenendo grande successo e visibilità. La cittadina dalle case quasi maniacalmente curate è anche il punto di partenza di vari itinerari che si possono compiere a piedi, in bicicletta o anche a cavallo, fra i più conosciuti ricordiamo “L’anello di Cella Monte”, “Dipinti, rose e vigne” e “Vigneti e infernot”. Qui infine si svolgono eventi di particolare interesse come quello di maggio intitolato “Le colline sono in fiore” durante il quale il borgo si ricopre di fiori in una vera e propria sfida fra gli abitanti.
Particolare cura è riservata alle rose, qui coltivate con grande cura e senso estetico: alle rose del borgo il Comune ha dedicato una mappa distribuita nel locale ufficio del turismo per facilitarne la visione.
Infine a novembre si svolge l’attesissima “Sagra Regionale del tartufo bianco della valle di Ghenga”, un appuntamento particolarmente frequentato.