La data di nascita di questo borgo e del suo castello non è certa, ma si aggirerebbe intorno all’anno 1120 ad opera dei vescovi di Acqui; quel che è certo è che questo castello e il suo nucleo abitativo furono per secoli al centro di eventi storici importanti per il territorio e per il Piemonte stesso.
Rappresenta l’unico castello ad essere posizionato sulla sponda di un fiume, nella fattispecie sulla riva destra del torrente Bormida, su un’altura a difesa di un guado, un punto favorevole all’attraversamento per raggiungere i territori di Cassine.
Protetto da un lato dal fiume e dall’altro da un fossato, il castello, munito di torri e mura difensive, ha resistito straordinariamente, compreso il suo antico ponte levatoio, al passare del tempo.
La storia del borgo è troppo ricca di avvenimenti, di date importanti e personaggi da poter essere riassunta in poche righe, ma per gli appassionati rimandiamo al sito del Comune del paese che, nella sezione storica, racconta con precisione l’evoluzione e le vicende salienti.
Ricordiamo solo che qui ebbe luogo una grande battaglia nel 1704 fra le truppe austro-piemontesi e i francesi una battaglia violenta che costò numerose vittime ma che non ebbe né vincitori né vinti, a detta degli storici.
Il castello “fluviale” accentra le attenzioni, costruito in mattoni, il suo nucleo originario risale all’anno Mille, ma esso subì costantemente rielaborazioni, modifiche, aggiunte, sempre tese a rafforzare il suo carattere difensivo, fino al XVIII e XIX secolo quando questa funzione venne meno in favore di un utilizzo signorile e residenziale fino alla metà del 1900. Originariamente costruita all’interno della cinta muraria, la chiesa del SS. Rosario reca sulla porta d’ingresso la data 1584, in stile romanico la chiesa poi è stata modificata con ampliamenti nel 1738 data in cui venne anche aperta una seconda porta laterale.
Un secondo edificio religioso è la cappella votiva di San Rocco, costruita alla fine dell’epidemia di peste che decimò la popolazione nel 1631.
La chiesa parrocchiale è quella dedicata ai patroni del paese, i santi Quirico e Giulitta, costruita a cominciare dal 1232 ma successivamente ampliata e modificata a partire dal 1726.
Giungendo in paese non si possono non notare i filari di pioppi che qui assumono la connotazione di vere e proprie coltivazioni, per questo motivo nel 2015 è stato inaugurato un museo proprio dedicato a quest’albero e alla pioppicoltura che qui si tramanda da generazioni. Quasi unico nel suo genere, ne esiste solo un altro simile in Cina.