Il borgo sorge in una delle zone più densamente coltivate a vigna della regione, siamo nella terra del Brachetto, del Dolcetto, della Barbera e del Moscato con un gran numero di aziende agricole che si spartiscono il territorio.
Castel Rocchero sorge come una sentinella su un colle prospiciente una antichissima via di collegamento utilizzata fin dai tempi della Roma antica per unire Acqui Terme alla Valle Belbo e i suoi borghi.
Notizie del paese risalgono al 967 quando l’imperatore Ottone concesse molte terre ad Aleramo di cui abbiamo raccontato l’intera storia. Le vicende storiche più violente si sono svolte intorno al castello che sorgeva in zona particolarmente strategica, ma anche per lo sfruttamento delle terre, dei boschi a partire dal 1400 e per molti anni a seguire e sfociarono nella distruzione dell’intero borgo nel 1495 ad opera degli acquesi.
Poi fu un avvicendarsi di signori feudali, duchi, conti e marchesi, fino al 1833 con i conti Blesi di Acqui.
Il borgo si sviluppa intorno al colle sulla cui cima sorgeva il castello che fu distrutto nel 1496 per poi essere ricostruito, ingentilito in forme più residenziali che difensive.
Oggi è sede del Comune, la facciata intonacata è piuttosto anonima mentre gli interni mantengono uno stile seicentesco.
La chiesa parrocchiale del XX secolo è costruita sull’antico cimitero del paese, esistono altre 5 chiese, tre delle quali campestri. Un coreografico varco fra le antiche mura consente di salire nella parte alta del borgo dove si trovano le vecchie cantine del castello oggi trasformate in ristorante.