Il borgo, di poco più di 800 anime, visto dall’alto si sviluppa formando una Y sul crinale di un paio di colline allungate che fanno da spartiacque fra le valli dell’Amione e del Carampana.
Siamo nell’Ovadese, sull’Appennino, ed il borgo si trova a 300 metri di quota ma il suo territorio comunale arriva a superare gli 800 metri. Questa terra, oltre ad essere il luogo ideale per coltivare le viti che daranno vita al famoso Dolcetto d’Ovada, è particolarmente rinomata per la presenza di abbondanti funghi porcini. Qui si è immersi nella natura con torrenti, boschi e profondi impluvi che tagliano la vegetazione: questo è il luogo ideale per apprezzare alcune morfologie legate agli eventi geologici che hanno portato alla formazione della catena appenninica. Qui si trovano strati rocciosi con inglobati ciottoli e frammenti conosciuti come “pietre verdi”, tecnicamente sono delle Ofioliti, termine con il quale si indicano particolari tipi di rocce dalla caratteristica colorazione verde, tra queste anche le serpentiniti. Sono rocce antiche, formatesi originariamente in profondità, su antichi fondali oceanici fra i 180 e 70 milioni di anni ed in seguito dopo essere state spinte verso l’alto, durante la nascita dell’Appennino, 35 milioni di anni fa, sono state trasformate, in termine tecnico “metamorfosate” fino ad apparire come noi oggi le vediamo.
Tornado invece a storie più recenti, il borgo di Cassinelle, anche in base ai resti dell’antico castello e delle mura rase al suolo definitivamente nel 1830, raccontano di un passato piuttosto turbolento.
Sarà per la ricchezza della documentazione esistente, ma la storia del borgo attraversa i secoli rendendosi protagonista o spettatore di innumerevoli eventi che hanno coinvolto l’intero territorio monferrino, piemontese e ligure con forze straniere, dagli austriaci ai francesi e agli spagnoli che più volte si sono presentati a guerreggiare nel suo territorio. Il sito del comune di Cassinelle tenta di riassumere queste storie che per gli appassionati saranno sicuramente interessanti.
In paese sono conservate alcune case seicentesche, fra le più rappresentative la Casa Pareto e la Casa Piola, mentre fra gli edifici religiosi troviamo l’Oratorio di San Giovanni Battista in cima al paese, con una facciata barocca ed all’interno una collezione di crocefissi processionali, la Parrocchiale intitolata a San Defendente, di cui raccoglie le reliquie insieme ad una statua della madonna nera di Loreto di cui originariamente era santuario. Infine, oggi sede del Museo del Territorio, la chiesa sconsacrata di Santa Margherita che sorge non lontano dal luogo una volta occupato dal castello.