Casorzo

Casorzo si trova fra le colline e le vigne in posizione leggermente rilevata, poco sopra i 250 metri di altezza. Vi abitano 600 persone più o meno equamente suddivise in Casorzo di Sopra e di Sotto e sono per la maggior parte dedite all’agricoltura e alla produzione del vino Malvasia.

Casorzo è in posizione strategica e panoramica per intraprendere un gran numero di escursioni ad anello, da compiere sia a piedi che in bicicletta con lunghezze che possono variare fra 4, 16 km e più.

Si possono così raggiungere i borghi medievali di Montemagno, Altavilla, Grana, Vignale e i loro castelli.
Il centro offre due belle chiese, quella Parrocchiale di San Vincenzo, del ‘700 e quella sconsacrata, di proprietà del Comune, della Madonna delle Grazie.
Casorzo possiede una sua Big Bench, la numero 91 e ben tre installazioni artistiche inserite nel progetto “TerrEmerse”.
In particolare “i Pesci” presso la Cascina Moncucchetto, “l’Ammonite” in via san Ludovico e “lo Squalo” presso le cascine San Pietro 15.

Ma proprio il centro di Casorzo offre la possibilità di ammirare uno degli alberi inseriti nella lista di quelli “monumentali” del Piemonte, un ippocastano di 200 anni con un tronco del diametro di 4 metri ed un’altezza di 16. Questo, insieme al famoso e spettacolare “Bialbero”, un gelso e un ciliegio che condividono lo stesso tronco, rappresentano due particolarità botaniche di un certo interesse.

Particolarità botanica potremmo scherzosamente considerare anche le vigne di questa zona, il vitigno Malvasia, un vitigno aromatico a bacca nera. La presenza del Malvasia sul nostro territorio si deve ai veneziani che lo importarono dal Pelopponesso e che era servito nelle locande chiamate appunto “Malvase”. Un vino antico da un vitigno particolarmente resistente che qui viene prodotto in tre tipologie, il Malvasia di Casorzo DOC, il Malvasia spumante e i Malvasia passito. A questo vino è dedicata nel mese di giugno un festa che si tiene nella Cantina sociale di Casorzo.

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