Il paese si trova fra Ovada e Gavi, sull’Appennino Ligure settentrionale ed il territorio del comune confina addirittura con il comune di Genova su un crinale appenninico che rappresenta il punto piemontese più vicino al mare: solo 7 chilometri.
Il comune di Bosio in effetti diviene piemontese solo in seguito alla Legge Rattazzi del 1859, emanata per ridisegnare la geografia amministrativa dell’intero Stato Sabaudo.
Il paese sorge ad un’altezza di quasi 360 metri ma il punto più alto del suo territorio comunale raggiunge i 1080 metri.
Il comune di Bosio è parte dell’area protetta Parco Naturale a gestione regionale Capanne di Marcarolo con al centro il Monte Tobbio, particolarmente brullo e ripido, sulla cui cima sorge dal 1897 una chiesa dedicata a Nostra Signora di Caravaggio di proprietà del CAI.
Bosio è stato teatro di una violenta rappresaglia dell’esercito tedesco e fascista contro i partigiani nel 1944 presso la Cascina Benedicta, un antico monastero medioevale risalente all’anno 1000. Questo luogo fu scelto dai partigiani come rifugio e luogo di riunioni ma nell’aprile del ’44 l’esercito tedesco attaccò violentemente il monastero uccidendo in combattimento 75 partigiani, fucilandone 97 sul posto e proseguendo poi il rastrellamento per le campagne e per i monti. Dopo l’attacco i tedeschi fecero saltare in aria il monastero oggi ridotto a qualche rudere, ora messo in sicurezza visto che questo luogo è diventato un sacrario alla memoria.
Poco fuori dal paese, nel 2019 è stata costruita la Big Bench n. 84, colorata di arancione, in posizione panoramica sul bricco del Ronco, immersa fra le vigne e gli alberi da frutto.